FUNZIONAMENTO OTTIMALE DELLA SUPPLY CHAIN

INTRODUZIONE
Le aziende sono soggette a requisiti di qualità, tempi e costi sempre più elevati. Ecco perché il funzionamento ottimale della supply chain è un'opzione cruciale da tenere in considerazione.
Disponibilità della merce, tempi di consegna sempre più brevi, zero errori di esecuzione, inventari precisi e massima ottimizzazione dei costi, questi sono alcuni dei capisaldi del livello di servizio logistico. A questi requisiti si aggiungono oggi anche altre aree di attenzione non meno sfidanti: le tematiche ambientali (trasporti), sociali e normative (sicurezza delle merci e delle persone).
Tutto questo rende il lavoro dei Manager (ma anche quello delle società specializzate nella consulenza logistica) sempre più complicato ma anche sfidante e ricco di opportunità; la supply chain infatti deve essere in qualche modo "reinventata" al fine di garantire la promessa di servizio al miglior costo e contribuire così alla competitività delle imprese.
Questa attività richiede di intervenire almeno su tre piani:
- a livello strategico, riprogettando regolarmente e con continuità la strategia di servizio nei confronti dei clienti (interni/esterni) e ottimizzando la rete distributiva per ridurre al minimo i costi;
- a livello operativo, migliorando le operations riflettendo anche, e vorrei dire soprattutto oggi nel 2020, sulla possibilità di automatizzare/meccanizzare i processi. L'uso di nuove tecnologie digitali (IoT, big data, RPA o Robotic Process Automation, robot) offre un modo innovativo per sfidare modelli consolidati, pianificare meglio le risorse, industrializzare le pratiche logistiche, accelerare il cambiamento e per ottenere prestazioni di livello superiore in termini di produttività e qualità.
- a livello di HR, analizzando l'organizzazione logistica al fine di far emergere nuovi ruoli, nuove competenze e rafforzare le capacità e la professionalità della squadra migliorando clima e condizioni di lavoro.
FOCUS: ORGANIZZAZIONE DEL MAGAZZINO
In questo articolo, pur nella convinzione che un buon progetto di supply chain debba essere necessariamente affrontato nel suo complesso, approfondiremo in modo particolare il tema dell'ottimizzazione del magazzino.
Per ottimizzare il magazzino abbiamo diverse frecce al nostro arco, possiamo intervenire con le tecniche del miglioramento continuo (applicando la lean six sigma), che individuano principalmente progetti di stampo organizzativo e IT, o con tecniche più "distruttive", che mettono mano più pesantemente nel layout e nella scelta delle tecnologie di stoccaggio e di material handling (studio di fattibilità).
Miglioramento continuo
Il concetto di “lean” ha le sue radici nei reparti di produzione, in particolar modo nell’industria automotive, e identifica una filosofia industriale ispirata al Toyota Production System (TPS), la quale mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli.
I principi lean sono ormai applicati universalmente, anche all’interno dei magazzini, tanto da parlare di lean warehousing.
Studiando i processi del proprio magazzino (magari attraverso i “tempi e metodi” e la “Value Stream Mapping”) si potranno identificare tutte le attività che assorbono risorse senza creare valore addizionale (ad esempio: errori di ricevimento merce o spedizione, spazio inoccupato o occupato male, tempi persi per ricercare gli articoli da prelevare, etc.).
Realizzare un “magazzino lean” non è qualcosa di immediato: occorre trasformare la classica leadership top-down in iniziative bottom-up.
Ogni lavoratore infatti deve essere un ispettore e tutti sono tenuti ad aiutare l’azienda a raggiungere l’obiettivo di miglioramento continuo. I manager devono essere dei coach per i propri collaboratori e i dipendenti devono essere premiati per il comportamento proattivo. Ogni persona nell’organizzazione deve avere capacità di problem solving e sentirsi utile per l’azienda nel processo di ricerca ed eliminazione degli sprechi.
Al cambiamento degli atteggiamenti si possono affiancare anche numerosi strumenti e metodi come ad esempio al Value Stream Mapping (VSM) e l'analisi del lavoro.
Studio di fattibilità
Lo studio di fattibilità, come detto, è un progetto più "distruttivo" perché mette in discussione tutta l'organizzazione del magazzino anche nei suoi aspetti più fisici: il layout e le tecnologie di stoccaggio e di movimentazione.
Dato il livello di servizio obiettivo e le caratteristiche di flussi e giacenze al punto di progetto, lo studio di fattibilità ha lo scopo di trovare, rispettando i vincoli, la giusta configurazione del magazzino considerandolo in tutti i suoi aspetti: circolazione veicolare, layout, tecnologie di movimentazione, aspetti IT e organizzazione del lavoro.
Per arrivare a questo si deve passare da una minuziosa analisi dei dati di funzionamento e dal confronto tra diverse soluzioni organizzative e tecnologiche (una organizzazione tradizionale con una automatica ad esempio).
La comparazione delle soluzioni non può limitarsi ai soli aspetti economici (CAPEX e OPEX), ma deve prevedere gli aspetti quantitativi (lead time di attraversamento, produttività, capacità di stoccaggio, etc.), gli aspetti qualitativi (livello di servizio, ergonomia e sicurezza del lavoro, protezione dei prodotti stoccati, gestione FIFO, lotti e scadenze) e il timing di realizzazione.
Lo studio di fattibilità del magazzino (o di uno stabilimento) deve anche essere sviluppato in un'ottica di master plan per poter supportare l'espandibilità del sito e lo sviluppo del business nel medio/lungo periodo.
La progettazione di un layout di magazzino sembra un'attività semplice, ma in realtà è piuttosto complessa e necessita del giusto tempo per essere sviluppata. In effetti, la progettazione e il layout del magazzino possono rendere inefficiente la produttività e le operazioni di magazzino, influendo sui tempi di prelievo, sulle ore di lavoro e persino influendo in modo importante sulle attività produttive (quando il "cliente" è la Fabbrica).
CONCLUSIONE
La maggior parte delle aziende, purtroppo, trascura il magazzino in termini di attenzione e risorse investite (analisi, progetto, strumenti, tempo e competenze) a favore di una più attenta strategia complessiva di distribuzione (previsione della domanda, gestione scorte, trasporti). Tuttavia, nella maggior parte dei casi, è proprio il magazzino ad essere il fattore chiave per dell'ottenimento o meno del livello di servizio promesso al cliente; le caratteristiche del magazzino (dimensione, capienza, velocità, precisione, etc.) determinano, infatti, la performance complessiva dell'intera supply chain.
Il modo in cui vengono eseguiti i processi di magazzino dipende, in larga misura, dal suo layout (e dalle tecnologie software e di material handling di cui è dotato), pertanto è importante considerare la progettazione del magazzino come parte integrante della strategia di supply chain. È stato osservato che i magazzini progettati da esperti (società di consulenza specializzate e neutrali nei confronti di tecnologie e fornitori) consentono alle organizzazioni di migliorarne decisamente l'efficienza e l'efficacia complessiva.
Simco Consulting vi può aiutare nella:
- ottimizzazione dei siti esistenti (audit, miglioramento continuo, concetti lean six sigma, tableau de bord, coaching, etc.);
- progettazione innovativa del magazzino (nuovi siti da "prato vede" o edifici già esistenti, magazzini tradizionali, automatici, di fabbrica o di distribuzione); una delle nostre caratteristiche è che possiamo seguire i progetti degli studi di fattibilità fino all'avviamento, al monitoraggio delle prestazioni e al supporto post-avvio;
- gestione del processo di outsourcing (qualificazione della vendor list, definizione del capitolato tecnico logistico, conduzione della gara, assistenza alla trattativa e progetto esecutivo e affiancamento all'avvio).
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