NON TRASCURARE I PARTICOLARI

Per essere competitivi nella logistica e per sopravanzare i propri concorrenti, oltre a realizzare una struttura organizzativa e processi coerenti ed innovativi, è necessario dotarsi di strumenti avanzati sul piano del material handling e della Information Technology.

Molte volte però i risultati che si ottengono a valle dell'avviamento non soddisfano le attese. benefici prodotti sono più bassi rispetto a quanto si era stabilito in sede di analisi e, in taluni casi (per fortuna abbastanza limitati), si possono addirittura evidenziare fenomeni negativi.
Le cause di queste imbarazzanti situazioni possono essere molteplici, due in primo luogo:

  • sviluppo di un progetto non coerente con le necessità dell'azienda e conseguente sotto utilizzo o impiego improprio della tecnologia;
  • scarsa attenzione ai fattori di contorno relativi alla specifica applicazione.

Sul primo punto ci siamo soffermati altre volte in occasione di riflessioni sulla qualità del progetto e del progettista; questa volta ci focalizziamo sul secondo punto.

Un esempio può essere utile: facciamo il caso che si sia deciso di installare un software di gestione operativa del magazzino (WMS) oppure uno di Supply Chain Management; i risultati attesi sono, nel primo caso, un aumento generale dell’efficienza del magazzino (maggiore produttività, maggiore saturazione dei volumi, minori errori, etc.) e nel secondo un abbassamento significativo dei livelli di scorta migliorando il livello di servizio.

Alcune volte queste performances sono disattese e si generano più problemi che benefici (le produttività diminuiscono anziché aumentare, i lead time si dilatano, etc.). Ciò può essere causato dal fatto che si è sottovalutata l’importanza della qualità (intesa soprattutto come livello di formazione e di addestramento specifici) delle persone che impiegheranno il software, soprattutto di coloro che hanno mansioni di coordinamento ma anche di chi lavora guidato dalle indicazioni del WMS.

Altri fattori spesso trascurati sono la congruità delle parametrizzazioni e l’affidabilità e la completezza delle anagrafiche. L’attenta definizione, ad esempio, del livello di scorta minima al punto picking per lanciare il rimpiazzo, il numero delle righe per missione in ingresso, l’esatta pondovolumetria delle referenze, il numero di pezzi per confezione o di confezioni per pallet, e così via sono tutti elementi che possono creare una differenza significativa di risultati; anche la mappatura dei posti picking (quasi sempre è un input per il WMS) deve essere rivista e studiata con attenzione alla luce delle nuove possibilità e necessità dello strumento che si andrà ad introdurre.

Analogamente per il software di Supply Chain Management si farà riferimento a Risorse Umane con diversa qualificazione e a parametri e dati diversi (costo dell’ordine, costo del controllo e messa a dimora, costo dell’occupazione dello spazio, lead time, e così via). Non bisogna poi trascurare i possibili contraccolpi negativi che possono scaturire da uno scarso soddisfacimento di determinati requisiti operativi da parte dei fornitori (completezza dei dati, utilizzo appropriato di bar code, dimensione dei colli, composizione delle UdC, etc.).

Considerazioni simili valgono per gli altri software per la Logistica ed anche per gli impianti automatici di movimentazione e stoccaggio dove possono generarsi situazioni critiche simili a quelle appena sopra descritte.

Abituiamoci quindi, quando affrontiamo un problema, ad esaminarlo in tutte le sue componenti senza trascurare ciò che appare secondario o scontato perché tanto più è sofisticata la tecnologia che installiamo tanto più è condizionata nella qualità dell’output da fattori apparentemente non centrali.

Per maggiori informazioni non esiti a contattarci (m.cernuschi@simcoconsulting.it - Tel. 02 39325605).

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